Sono poco più di 3 mesi che non faccio capolino su queste vecchie, oscure pagine.
Penso che non sia mai capitato prima d’ora.
Per essere intellettualmente onesti, debbo ammettere che questo posto non è più parte della mia esistenza. Non è più il mio rifugio.
Il porto di gioie e di dolori che era una volta.
Non accoglie più il mio tempo, le mie speranze e le mie delusioni.
Semplicemente perché sono impegnata a vivere. Ardentemente.
In un modo che non mi permette di riversare i sentimenti su di un foglio virtuale che molto probabilmente non leggerà nessuno.
Ma stasera è diverso. Stasera sono davvero stanca.
In questi mesi sto vivendo il mio ultimo anno di conservatorio, in mezzo a decine e decine di tumulti che hanno rovinato l’immensa gioia che questo percorso mi dona da sei anni a questa parte, costellandola di paure e delusioni.
Stupide insicurezze, timori. Non sentirsi all’altezza quando lo si è eccome.
Il brutto vizio di guardarsi indietro e detestarsi per tutto il tempo perduto. Piuttosto che guardare avanti con rinnovata speranza.
La stanchezza, la delusione, il cammino solingo verso un futuro che vedo ancora troppo lontano.
La stupida convinzione di essere vecchi [“a 19 anni!”], la convinzione di essere destinata alla solitudine sentimentale e la paura di non farcela.
Oggi mi sento sola più che mai, e non riesco nemmeno ad urlare tutto il mio d o l o r e.
Attorno ci sono disastri che con le armi giuste potrei affrontare e risolvere. Queste armi io le cerco, ma le trovo frantumate: devo combattere con lame spezzate.
Mi sento profondamente stupida perché profondamente orgogliosa. Tengo alle persone che nel frattempo mi faccio sfuggire dalle mani, nel classico stile di qualche anno fa.
E dire che la stima e l’affetto altrui non mi manca.
Io li guardo dall’alto dicendo solo “sono parole.”
E’ frustrante venire qui dopo 3 mesi, senza nemmeno parlare della cosa annunciata nell’ultimo post: Lo Stabat Mater.
Quello Stabat l’ho cantato davanti a centinaia di persone e l’ho cantato pure bene. La gioia è svanita dopo poco, perché il mio animo viene costantemente prosciugato di tutta la bellezza che ho attorno.
Ed io giornalmente mi circondo di bellezza, ascoltando La Musica più bella mai scritta, e suonandola e cantandola pure.
Ma sono così sciocca. Così sciocca da distruggermi come un’adolescente senza cervello.